Dopo alcuni anni ho avuto modo di partecipare alla serata finale del Festival di Spoleto.
Una serata piacevolissima, fresca al punto giusto con un programma adatto anche a chi non è un super esperto di musica classica con belle melodie di Bernstein e Mahler.
Ma questa volta ho voluto vivere in maniera diversa la serata. Non mi son voluto concentrare sulla musica, ma sull’armonia della bellissima facciata del Duomo, sulle su pietre scolpite, sugli otto rosoni, sui suoni e le vibrazioni che da quel luogo scaturiscono sempre ed in modo del tutto naturale.
Ho trascorso la serata cercando di filtrare, di annullare i suoni dei musicisti, concentrandomi invece su quello che di naturale mi accadeva intorno.
Due uccellini dal tetto della casa, che fu del Maestro Menotti, iniziano a cinguettare già prima che il maestro d’archi entri sul palco per far accordare gli strumenti all’intera orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Anzi è proprio il loro cinguettio a dare il ritmo alla serata per tutta la durata del concerto.
Sembra quasi che l’anima di colui che da sempre ha voluto questa serata sia ancora una volta il regista invisibile attraverso la reincarnazione nel piccolo corpo dei due volatili!
Il concerto ha inizio. A dirigere quella grande orchestra, Diego Matheuz, un giovane prodigio di appena 25anni venuto dal Venezuela!
E con le prime note prende il via anche la danza dei rondoni che con il loro garrito si accapigliano e si rincorrono l’un l’altro per accaparrarsi i piccoli insetti volanti attratti dalla luce delle lampade del palco.
Una danza bellissima quella dei rondoni, che sopra alla Piazza disegnano cerchi sempre uguali che finiscono nei fori della facciata del Battistero di S. Maria della Manna d'Oro.
Una brezza leggera accarezza tutta
Giro lo sguardo in su, verso destra, dove i giardini che degradano fin sopra
Il cinguettio dei due uccellini è sempre presente e mi rallegra alquanto…il cielo comincia a spegnersi… Ecco allora una falena danzare “raso testa” per tutta la lunghezza della Piazza e poi posarsi sul fazzolettino immacolato del personaggio baffuto che mi è seduto di fronte. Quello la caccia con la mano, cerca addirittura di prenderla… lei fugge e si butta tra le gambe di una signorina, seduta vicina, che impaurita la scaccia in malo modo. Ma la falena non si perde d’animo. Con una piroetta si alza in aria, e vola via battendo le ali al ritmo della musica, ma dopo un volo di dieci metri si va a scontrare sulla testa soppalcata, e perfino addobbata di perle di una signora, che con quella capigliatura alla Marge Simpson copre inesorabilmente ogni visuale alle persone che le stanno dietro.
Ma la cosa più bella ancora deve capitare… Eccola cadere sulla testa calva del mio vicino di posto che si deterge con un fazzolettino di carta (meno male che e accaduto a lui… io non avevo fazzolettini!) ridendo sotto lo sguardo atterito e schifato della moglie.
"Complimenti per la fortuna!" gli sussurro... "...ma forse sono le rondini che debbono andare a dormire e ci cacciano dal loro territorio".